Gabriella Nocchi

Le parole che rappresentano meglio la mia esperienza sono:

Pace
Perché ho dovuto praticare molto per trovare e nutrire uno spazio di pace;

Accoglienza
Accogliere e lasciar andare tutto ciò che l’esperienza mi offre è il cuore della mia pratica;

Condivisione
Ascoltare le condivisioni dei compagni di cammino e riuscire a condividere la mia esperienza è un modo per sentirmi parte di un insieme più vasto, comune e pieno di speranza.

La mia storia

Ho incontrato la pratica di consapevolezza all’AMECO nel 1995 seguendo i corsi di Corrado Pensa.

Grazie ai suoi insegnamenti e alla pratica assidua ho potuto anche io affrontare con maggior serenità, gioia, dedizione ma anche divertimento quella che Jon Kabat-Zinn, citando Zorba il greco, ha chiamato “l’intera catastrofe” cioè la vita in una metropoli, il lavoro e la famiglia.

Ho insegnato per tanti anni alfabetizzazione agli immigrati, per lo più minori non accompagnati, ed ho potuto constatare quanto il percorso che stavo facendo mi aiutasse nel lavoro. Essere presente a me stessa, alle emozioni, alle sensazioni e ai pensieri ha aumentato la capacità di essere presente nella relazione con i ragazzi, creando le condizioni per un lavoro di accoglienza e inclusione altrimenti difficile.

Per questo nel 2010 ho partecipato al primo corso per istruttori MBSR con la speranza di poter proporre la pratica di consapevolezza nella scuola.

È stato solo a partire dal 2016, con la formazione MBTS (Mindfulness Based Teachers and Students di Interessere) che finalmente il sogno di contribuire a portare la mindfulness nelle scuole sta diventando una realtà.