Il gruppo come risorsa nell’apprendimento della mindfulness e della self compassion.

Il processo di apprendimento delle competenze di mindfulness e self compassion, sin dalle origini, è stato proposto in percorsi brevi, in genere non più di tre mesi, all’interno di un gruppo .
La scelta del percorso collettivo di gruppo non è stata solo funzionale alla riduzione dei costi e alla massimizzazione dei risultati, ha le sue specifiche ragioni.
Il gruppo, infatti, è un catalizzatore di cambiamento, capace di potenziare e accelerare il processo di apprendimento, ed è allo stesso tempo una potente fonte di ispirazione e di sostegno per ciascuno dei partecipanti.
Il gruppo si comporta come un “organismo” unico e, pur rispettando il fatto che coloro che ne fanno parte restano comunque gli attori principali del loro processo di cambiamento, le sue regole si sovrimpongono a quelle individuali.
L’accoglienza e accettazione sperimentata nel gruppo permette ai singoli partecipanti di svelarsi in un contesto che privilegia una cultura di attenzione all’altro e di gentilezza, e ciòaiuta a promuovere e nutrire un senso di umanità condivisa.
In genere dopo le pratiche i singoli partecipanti condividono le loro esperienze personali e le comprensioni di ognuno divengono in tal modo patrimonio collettivo.
Un gruppo ben condotto offre la possibilità di sperimentare un luogo sicuro, in cui nessuno è obbligato a parlare, ma in cui ognuno si vedrà riflesso in tutti gli altri componenti.
Spesso l’assistere ai momenti di presa di consapevolezza di un compagno di percorso generaspontaneamente una reazione sulla base della quale ogni altro membro, con i propri tempi e mezzi psicologici, trova il modo di compiere quello stesso passo e alla fine il gruppo nel suo complesso riparte da un nuovo livello evolutivo.
Il gruppo non agisce solo a livello verbale, ma anche non verbale, fornendo modelli di sintonizzazione che possono offrire un grande sostegno al processo di apprendimento.
Le modalità di comunicazione consapevole sperimentate nel corso del tempo entrano, inoltre, a far parte della propria modalità comunicativa, promuovendo così una nuova consapevolezza nelle relazioni di ciascuno.
Ma come fare in modo che il contesto di gruppo divenga un luogo sicuro?
In primo luogo è necessario garantire un clima di non giudizio e di accettazione reciproca attraverso un accordo verbale: durante la prima sessione i partecipanti sono invitati a scegliere delle regole da instaurare che vengano accettate da tutti e che proteggano la comunicazione all’interno del gruppo (ad esempio: mantenere la riservatezza, non dare consigli, ascoltare in modo compassionevole, rispettare le diversità, etc.), formando così la base della fiducia all’interno del gruppo. È importante inoltre chiarire che ognuno è responsabile del proprio livello di esposizione all’interno del gruppo.
Successivamente, vengono presentati il programma e le pratiche e viene coltivato un buon clima, basato su un equilibrio che veda l’apertura alle difficoltà bilanciarsi con le risposte di consapevolezza, benevolenza e compassione e l’accettazione prevalere sulla resistenza, chiusura o giudizio.

Interessere Mindfulness in Azione partecipa e sostiene questa iniziativa di formazione promossa da CMF – Counseling Mediazione Familiare. A giugno un workshop di due giorni sulla Mindfulness in Rel-Azione