Una scuola consapevole e felice: è possibile? C’è chi dice di sì
È possibile che un bambino impari a sentire la gratitudine? Non quella un po’ posticcia di quando papà o mamma ci dicevano di rispondere: “Grazie!” a qualche adulto, ma quello stato mentale autentico che può metterci in connessione con la vita e salvarci nei momenti bui?
È possibile che un bambino, o un adolescente, impari a non perdersi quando si sente smarrito, confuso, solo? Non perché si aggrappa a qualcuno, ma perché sa come trovare un punto di ancoraggio solido e flessibile dentro di sé?
Quanto sarebbe stata diversa la nostra vita se a scuola, oltre a tutto ciò che ci hanno insegnato, ci avessero offerto anche strumenti per regolare le nostre emozioni?
Infine, quanto potrebbe essere diversa la vita dei bambini e dei ragazzi di oggi, se a scuola potessero imparare anche questo?
È possibile che un insegnante impari ad accogliere se stesso e l’altro con apertura ed autenticità?
È possibile ridurre l’incessante giudizio interno ed imparare a guardare con benevolenza ai propri tentativi ed errori?
È possibile sviluppare un senso di tenerezza verso le proprie difficoltà e quelle altrui?
Da queste domande, semplici ma essenziali, è partito il nostro viaggio della Mindfulness nel mondo della scuola, intrapreso ormai da qualche anno, un percorso fatto di piccoli passi e tanto impegno sincero, sulla scorta delle tante esperienze realizzate all’estero e ora anche in Italia.
La nostra intenzione
Nella Mindfulness l’intenzione e l’attitudine con cui si progetta e si propone il percorso è già parte del risultato.
Per questo, la nostra prima azione è stata quella di portare nella nostra mente/cuore queste domande, sentirle nel profondo, e permettere che senza fretta, con cura, risuonassero dentro di noi, lasciando emergere la consapevolezza di quali fossero le qualità da coltivare e da sviluppare attraverso la pratica durante il percorso.
Abbiamo scelto di contribuire a:
- creare un clima organizzativo fondato su modalità consapevoli di relazione,
- potenziare l’attitudine a coltivare stati mentali salutari
- offrire pratiche mirate a gestire le intense emozioni che caratterizzano le relazioni in ambito educativo.
La mindfulness va sperimentata per poterla proporre, dunque abbiamo scelto di coltivare a nostra volta nella nostra pratica le qualità che volevamo arrivassero a chi si sarebbe accostato ai nostri percorsi:
- capacità di essere presenti,
- pazienza,
- stabilità,
- accuratezza,
- benevolenza,
- comprensione
- compassione, prima di tutto verso di noi e le nostre difficoltà
Partiamo dagli insegnanti
Gli insegnanti, se sono in equilibrio, a proprio agio con se stessi e motivati nella loro aspirazione, possono essere preziosi punti di riferimento per i bambini e i ragazzi, e importanti interlocutori delle famiglie.
Inoltre, gli insegnanti, tutti, hanno fatto una scelta, hanno scelto di essere lì, nella scuola. Nel corso delle nostre esperienze di questi anni con tanti insegnanti di diversa provenienza ed esperienza, abbiamo toccato con mano quanto tutti (dalle maestre dell’infanzia agli insegnanti del liceo) avessero bisogno di ricordarsi perché erano lì, di riagganciarsi alla loro motivazione originaria, a volte dimenticata, sovrastata da altri bisogni o indebolita dalle frustrazioni e dalle difficoltà. E la realtà ci ha confermato che riagganciarsi a quella motivazione, nella prospettiva ampia resa possibile dalla consapevolezza, significava scoprire un formidabile motore di energia e di guarigione, come peraltro mettono in luce anche recenti ricerche scientifiche (R.Davidson, Center for Healthy Minds).
Abbiamo anche preso come presupposto che incarnare la mindfulness nell’offrirla avrebbe permesso agli insegnanti di sintonizzarsi con le qualità salutari portate dalla pratica – e ai loro studenti di sintonizzarsi su di loro – modificando il clima della relazione educativa attraverso una sorta di contagio emotivo, prodotto dalla risonanza emotiva di cui ci parla Siegel ( 2011)
Per gli insegnanti abbiamo creato un programma specifico di gestione dello stress, prevenzione del burn out e promozione del benessere che è stato anche autorizzato dal MIUR.
Percorso di mindfulness per gli insegnanti
Mindfulness Based Teachers and Students.
Gli insegnanti, se sono in equilibrio, a proprio agio con se stessi e motivati nella loro aspirazione, possono essere preziosi punti di riferimento per i bambini e i ragazzi, e importanti interlocutori delle famiglie.
Mindfulness per insegnanti – MBTS Teachers Essentials
Nelle esperienze che abbiamo avute con tanti insegnanti in questi anni è stato bello vedere come emergeva la capacità di riscoprire – a volte con vera e propria sorpresa – la possibilità di prendere del tempo per sé, o di affermare come “quel momento in cui mi sono dato il permesso di fermarmi per qualche respiro in una situazione difficile ha cambiato tutta la storia”, o ancora di “avventurarsi” in un’attività routinaria come quella dell’appello con la mente del principiante, imparando a darsi quel prezioso istante per essere davvero presente per l’altro, un essere umano (bambino o adolescente, non importa) che ti sta davanti e che risponde – appunto – “presente!”, mentre tu sei in grado di riconoscere che in quel “presente!” c’è tutto un mondo da sentire, percepire, esplorare e accogliere.
E infine, è stato toccante comprendere insieme che, per accedere a tutti questi doni (e molti di più) occorre prima di tutto essere presenti per noi stessi, mente e cuore integri, aperti, autentici, e soprattutto che è possibile non giudicarsi così tanto, non sentire così pesante il fardello della responsabilità e non fare così tanta fatica, che – attraverso le pratiche e le riflessioni proposte nel percorso – si può imparare, come amiamo dire, ad alleggerirci, a parlare a noi stessi con un tono gentile, e questo cambia il nostro sguardo sugli altri, e può portare nelle relazioni più comprensione, empatia, leggerezza e connessione, con se stessi e con l’altro.
Nel corso degli anni, ci sono stati insegnanti che hanno formato dei gruppi e inserito il percorso nel piano dei corsi di formazione delle loro scuole, per svolgerlo insieme ai loro colleghi e creare nella propria scuola un gruppo di “insegnanti consapevoli” che potessero sostenersi a vicenda nelle sfide e nelle difficoltà della vita quotidiana.
Offrire la mindfulness a bambini e ragazzi. Mindfulness in classe
Quando sperimentiamo qualcosa di positivo e salutare, nasce in noi il desiderio di condividerlo con gli altri. Così, in tanti insegnanti che avevano frequentato i nostri corsi emergeva l’aspirazione di approfondire e rendere più incisivo il rapporto con i loro studenti e poter offrire delle attività o dei percorsi basati sulla mindfulness. Altri insegnanti ed educatori ci chiedevano di acquisire strumenti per poter portare nelle loro classi la mindfulness, visti i benefici che sono stati riconosciuti da tanti studi. Da parte nostra, abbiamo sentito che sarebbe stato bello mettere a disposizione di questi insegnanti così motivati la nostra esperienza e così è nata la:
Genitori consapevoli e attenti – Mindfulness per genitori
Dedicato ai genitori, abbiamo pensato di sostenere gruppi di genitori ed accompagnarli a riconoscere ed apprezzare la ricchezza, la gratitudine e la gioia che la sfida dell’essere genitore consapevole comporta. Quella sfida che, come dice Jon Kabat-Zinn, è “trovare modi per nutrire i figli e se stessi, per rimanere fedeli alla ricerca, al viaggio dell’eroe, che è la vita umana vissuta nella consapevolezza, per tutta la durata dell’esistenza, in modo da esprimere appieno ciò che siamo veramente e possiamo diventare l’uno per l’altro, per noi stessi e per il mondo”.
Percorso di Mindful Parenting
Il percorso è dedicato alla genitorialità consapevole ed ha come elemento cardine la consapevolezza intenzionale e accogliente del momento presente nella relazione con i figli e con il proprio mondo interiore.
Creiamo una Rete di Scuole Consapevoli
Questo è ciò che chiamiamo “gettare dei semi”: semi di consapevolezza nel terreno complesso, ma anche fertile e fecondo, del mondo della scuola, creando così una Rete di Scuole Consapevoli, che possano sostenersi, scambiarsi esperienze e comprensioni, crescere insieme.
La scuola è il campo dove si formano le coscienze di quelli che saranno gli adulti di domani, e se vogliamo una società che vada nella direzione del benessere e della salute è da lì che dobbiamo partire. Affermando che la scuola non è, come a volte viene dipinta, un mondo a parte, ma è direttamente collegata alla vita: il laboratorio dove emergono disagi e malesseri, ma dove si può imparare anche a stare in relazione con se stessi e con gli altri, e – se vengono offerte determinate condizioni e strumenti – a contattare le proprie risorse di ben-essere e a farne uso.
E questa può essere un’abilità che ci protegge e a volte ci salva la vita.
Una scuola consapevole e felice, è possibile?
La pratica della mindfulness dice di sì.
